Curiosità sulla Guida dell’oro
Trovare
Meccanismi, comportamento delle acque, strumenti, tecniche. Poche chiare, essenziali, concise “istruzioni per l’uso” (e per una bella giornata circondati dalla natura). Della serie: “Non c’è cercare, solo trovare”.
Prima
L’oro alluvionale si trova, di norma, in pianura. È doveroso però ricordare che: prima di essere strappato, schiacciato, trascinato, consumato dal ghiaccio, dalle pietre e dall’acqua… Lassù tra i monti dove si è formato, prima delle sue vicissitudini, prima era così.
Risultati
Una campionatura proveniente da Orco, Malone, Gallenca, Dora Baltea, Elvo. Solo le due pepite più grandi vicine alla moneta superano il grammo di peso.
Magnetite
Il miglior segnale della presenza dell’oro nelle sabbie del fiume è la magnetite. Granulosa, peso specifico 5,5 ostica da eliminare (si può usare una calamita con attenzione), ma di un fantastico nero che fa spiccare il giallo dell’oro. Dovrete saperla individuare sul greto del fiume, ringraziarla e conviverci.
Sabbia
Altro materiale pesante è quello costituito da scheelite, granato, ematite. Peso specifico da 4,5 a 6 Di solito molto fine, di colore marrone si confonde con il resto della ghiaia e non fornisce un segnale visivo come la magnetite. La sua presenza non aiuta.
Proporzioni
Un bel contrasto: Nero e oro. La proporzione però non è corretta: occorre molta più magnetite per mettere insieme il quantitativo d’oro corrispondente alla pepitina.
Pezzatura
Troverete pagliuzze e placchette di ogni dimensione ma ricordate che quasi la metà del peso è fornito dalla polvere e dalle particelle più piccole. Dovrete considerarle e saperle lavorare con attenzione.
Sottile
A parte rare eccezioni il nostro oro è piatto e sottile, il che può essere un vantaggio se il flusso dell’acqua è gestito bene; ma, se la placchetta si intraversa, in un attimo può “volare” via. Le particelle piccole, anch’esse piatte, si appoggiano più che volentieri sulla tensione superficiale. Cautela nel muovere l’attrezzatura.
Grandi
A meno di colpi di fortuna, queste sono le placchette più grandi che potrete trovare. Sì, perché, di solito, si usa un setaccio con maglia di 6-8 millimetri di lato che permette il passaggio di placchette fino a 10 – 12 millimetri. Questo vuol dire che quelle di dimensioni maggiori le avrete perse gettandole via. È un vero peccato, ma non vale la pena penalizzare il lavoro di lavaggio con pezzatura di ghiaia maggiore: sono una su mille.
Microscopica
Ecco la polvere, fine vero? A questo livello è più gestibile di quanto si possa pensare. La dimensione così minuta rende le tre dimensioni simili rendendo, di fatto, la nostra microscopica pagliuzza piatta, più simile a una pepita e questo la fa “volare” meno. Poi bisogna sempre separarla dalla magnetite e dalle altre sabbie di pari dimensioni.
Tormentato
Cinque placchette eccezionali a forte ingrandimento. SI vede bene come ne abbiano passate di tutti i colori negli ultimi cinquecentomila anni.
Ossidi
Due esemplari eccezionali rinvenuti piegati su sé stessi. Con molta cautela si possono aprire rivelando patine di altri materiali o residui di ossidazioni, non dell’oro, ma dei metalli, spesso ferrosi, con cui è stato a contatto.
Spesse
Due piccole pepite relativamente rare: presentano entrambe uno spessore non usuale che arriva ai due millimetri.
Fori
Non è così raro trovare placchette forate per qualche forte sollecitazione. La causa può essere anche solo l’incontro con una piccola particella che la pressione fa penetrare. La bugna risultante risulta sottile e debole e viene consumata più velocemente della parte circostante.
Pirite
Quando le ricerche si rivolgono verso i luoghi nativi in quota si può trovare oro unito alla pirite. Questo campione viene dalla valle d’Ayas. Un incubo da lavare: la pirite è giallognola e si confonde, è pesante e questo non aiuta, è aspra con spigoli vivi e si incastra poi rotola via e trascina con sé l’oro.
Matrice
Un campione rinvenuto in pianura che ancora porta con sé i residui di matrice di roccia e quarzo con i quali si è formato. Non così eccezionale in sé, ma certo una rarità, visto il luogo di ritrovamento.
Alta quota
Campionatura rinvenuta in varie località nei torrenti di montagna. L’aspetto è ben diverso dall’oro alluvionale. Per questi esemplari il “viaggio” verso valle era appena iniziato. Le forme mantengono l’aspetto dell’oro nativo.
Storie
Rara campionatura di oro alluvionale che ha mantenuto una qualche forma originaria grazie a chissà quale protezione e percorso. In alcuni pezzi sono evidenti minerali inclusi. Nascoste nel mucchio due particelle sono poco più che sferette. Queste sì che hanno visto gli elementi. Storie diverse.